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La nostra Associazione (Delegazione della Svizzera Italiana) da oltre 30 anni lavora a favore della diffusione della cultura classica nella Svizzera Italiana. Alla civiltà greca e a quella romana appartiene un ricco patrimonio − artistico, letterario, filosofico − che merita di essere coltivato e conosciuto. A tal fine la nostra Associazione organizza conferenze e incontri pubblici e si impegna per la promozione della formazione umanistica nelle scuole. In questa prospettiva è inteso il contributo del sito www.culturaclassica.ch. |
Ostia: Piazzale delle Corporazioni. |
Prossima conferenza (Lugano - 23.3.2023)
QUINTO APPUNTAMENTO DEL CICLO "PRESENZA DI OMERO"
L'Associazione Italiana di Cultura Classica in collaborazione con il Liceo cantonale di Lugano 1
OMERO E IL MITO DI TROIA TRA ANTICHITÀ E RINASCIMENTO
Viale Carlo Cattaneo 4 |
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Nella nostra percezione di moderni, siamo istintivamente portati a legare il mito di Troia con Omero. Eppure, in Italia e in Europa, per lunghi secoli i lettori dovettero fare a meno dei racconti omerici e di tutta la tradizione greca sul mito. Almeno dal V secolo in poi, l'Iliade scomparve dall'orizzonte culturale occidentale per essere rimpiazzata da due testi che si presentavano come cronache dirette dal fronte della guerra di Troia, fortunosamente sopravvissute e tradotte in latino: i cosiddetti Ditti Cretese e Darete Frigio. In Italia, la diffusione di questi testi fu assolutamente straordinaria, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti (letterario, artistico, filologico, storico), né accennò a diminuire quando Omero fece finalmente il suo ritorno, tradotto per iniziativa di Petrarca e Boccaccio. Nel nostro Rinascimento, l'interazione reciproca tra la lenta affermazione umanistica di Omero da un lato, e dall'altro la vigorosa persistenza del ceppo latino di leggende troiane rivela dimensioni inaspettate, che modificano nel profondo l'idea della riscoperta umanistica dei classici come percorso progressivo e indisturbato.
Valentina Prosperi è Professore associato di Filologia classica all'Università di Sassari. I suoi interessi di ricerca si rivolgono principalmente al fenomeno della ricezione e fortuna degli autori antichi nell'età del Rinascimento italiano. Le sue pubblicazioni comprendono due libri sulla circolazione di Lucrezio tra Umanesimo e Controriforma (Di soavi licor gli orli del vaso: la fortuna di Lucrezio dall’Umanesimo alla Controriforma, Torino: Aragno, 2005; Il fantasma di Lucrezio: la perduta traduzione del De rerum natura di Giovan Francesco Muscettola, Pisa: Scuola Normale Superiore, 2022) e uno sul mito di Troia dall'antichità all'età moderna (Omero sconfitto. Ricerche sulla Guerra di Troia dall'antichità al Rinascimento, Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2013). Ha curato due volumi collettanei: con Philip Hardie e Diego Zucca, un volume di studi dedicato ai seicento anni dalla riscoperta del De rerum natura (Lucretius Poet and Philosopher. Background and Fortunes of the De Rerum Natura, Berlin: De Gruyter, 2020); con Federica Ciccolella una raccolta di saggi sulla presenza di Omero nella prima età moderna: La fortuna di Omero nel Rinascimento tra Bisanzio e l'Occidente, Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2020.
Con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino / Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana
Immagine:
Omero, scultura di Antoine-Denis Chaudet, 1806, Cour Carrée, Palais du Louvre, Paris.
Public domain, attraverso Wikimedia Commons ('Homer').
Il ritorno di Omero in Occidente (conf. P. Megna / 6.4.2023)
SESTO APPUNTAMENTO DEL CICLO "PRESENZA DI OMERO"
Associazione Italiana di Cultura Classica in collaborazione con Liceo cantonale di Bellinzona
IL RITORNO DI OMERO IN OCCIDENTE Traduzioni, esegesi e fortuna dei poemi omerici nel ’400
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La carriera del Poliziano poeta e studioso si apre con la traduzione latina dei libri 2-5 dell'Iliade: un'impresa 'eroica', considerata la giovanissima età dell’interpres, che seppe dare subito mostra del suo straordinario talento poetico e di una erudizione non meno eccezionale. Il lavoro omerico giovanile, presto interrotto dagli impegni accademici e di studio e mai più ripreso, non rimase, tuttavia, un episodio isolato nel percorso culturale dell'umanista, ma rappresentò un'autentica iniziazione poetica, che ebbe grande influsso anche sulla sua poesia greca, latina e volgare. La relazione intende gettare luce su questa versione poetica giovanile, sulle sue fonti e i suoi modelli stilistici, e mostrare nello stesso tempo come il lavoro su Omero restò presente anche nella riflessione filologica del Poliziano maturo, offrendogli spunti di acutissime riflessioni in un capolavoro della filologia umanistica quale i Miscellanea.
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